L’inizio dell’autunno è spesso il momento ideale per ricominciare con nuovi propositi, soprattutto per chi desidera migliorare la propria salute e il proprio stile di vita. Un ottimo punto di partenza è fissare una visita nutrizionale con il nutrizionista. Ogni persona, infatti, ha esigenze nutrizionali uniche, che dipendono da fattori come età, sesso, livello di attività fisica, eventuali condizioni di salute (allergie, intolleranze, patologie croniche) e obiettivi specifici (eliminare i prodotti di origine animale, dimagrire, aumentare di massa muscolare, migliorare la salute generale). Un nutrizionista professionista, attraverso valutazioni accurate, può creare un piano alimentare personalizzato, cucito su misura sulla persona. Contrariamente la dieta non sarà efficace oppure non sarà sostenibile, perchè troppo restrittiva o con effetti collaterali indesiderati o dannosi.

Vediamo insieme quali sono i principali passaggi e le valutazioni che il nutrizionista esegue per costruire un piano alimentare personalizzato.

La Prima Visita Nutrizionale: Cosa Aspettarsi?

Cosa succede esattamente durante questo appuntamento? Ce lo racconta la dott.ssa Giulia Rocchi, nutrizionista presso il Poliambulatorio Vallerano: “Io dedico alla prima visita almeno un’ora per permettermi di eseguire una valutazione nutrizionale dettagliata raccogliendo informazioni sull’anamnesi clinica, sulle abitudini alimentari, lo stato di salute generale e gli obiettivi personali”. Sono tre gli indicatori principali che il nutrizionista analizza:

1. L’indice di massa corporea (BMI): il BMI è uno dei parametri base che permette di determinare se il peso corporeo è nella norma o se si è in una condizione di sovrappeso, obesità o sottopeso. Si calcola con una formula che mette in relazione il peso e l’altezza di una persona.

Il BMI non tiene conto, tuttavia, della composizione corporea (muscoli, grasso ed ossa) ed è proprio questo il secondo indicatore.

2. La composizione corporea: grazie all’utilizzo di un specifico strumento (BIA), il nutrizionista esegue un’analisi bioimpedenziometrica per stimare la percentuale di grasso corporeo, la massa muscolare e quella ossea, oltre a valutare lo stato di idratazione e il metabolismo basale. Questa analisi è fondamentale per comprendere meglio lo stato fisico e pianificare un percorso di miglioramento personalizzato.

3. La storia Clinica: ogni piano alimentare viene elaborato, infine, tenendo in considerazione la storia clinica del paziente. La presenza di malattie croniche, cardiovascolari o metaboliche può richiedere adattamenti specifici. Inoltre, eventuali allergie o intolleranze alimentari devono essere gestite con attenzione per evitare sintomi spiacevoli come gonfiore o malesseri”.

Elaborazione del Piano Alimentare

Ci spiega la dott.ssa Rocchi: “Dopo aver raccolto tutte queste informazioni, elaboro un piano alimentare personalizzato, adattato alle esigenze e agli obiettivi del paziente e ,se necessario, consiglio anche degli  integratori alimentari per supportare il percorso di miglioramento. Il mio obiettivo è aiutare il paziente a costruire abitudini alimentari sostenibili nel tempo, evitando privazioni inutili o sbilanciamenti che portano rapidamente a fallimenti. Mangiare bene non deve significare soffrire quanto piuttosto trovare un equilibrio che si possa seguire con piacere” .

Monitoraggio e Supporto Continuo

Cambiare il proprio regime alimentare ha anche un impatto emotivo. Spesso le scelte alimentari sono influenzate da stress, emozioni o abitudini radicate nel tempo. Un nutrizionista non solo ti guida nel fare scelte alimentari più consapevoli, ma ti supporta anche dal punto di vista emotivo, aiutandoti a superare le difficoltà legate alla gestione del cibo e del rapporto con la tavola. Uno degli aspetti più importanti di un percorso nutrizionale, infatti, è il supporto continuo offerto dal nutrizionista. Attraverso visite di controllo periodiche, sarà possibile monitorare i progressi, adattare il piano alimentare alle nuove esigenze e mantenere la motivazione alta.